di Nino Inzerillo.
Una spassosa lettura da divorare, ovviamente in compagnia di un buon sigaro.
Complimenti a Nino
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Moderatori: bob_rock, quinator
Grazie mille Nino, ho visto con piacere che si legge benissimo, come mi hai scritto, sul telefoninosociologist ha scritto:Vi ringrazio per gli apprezzamenti!
Si, Claudio, mi sono divertito a scrivere ancora e se trovo il tuo indirizzo di posta elettronica ti spedisco il file (pdf o Epub).
Com'è??? Ne ho letto un paio di interviste ed anche due o tre suoi interventi in merito alla situazione in Cecenia ed in Russia. Sono incuriosito dal personaggio. In un sito di critica letteraria lo stroncano:ennio ha scritto:Educazione Siberiana di Nicolai Lilin
Siamo in due!gnappo ha scritto:Da appassionato di fantascienza sto leggendo: Ciclo della Fondazione di Isaac Asimov
Scusami ma ho letto solo ora il tuo post.buzz ha scritto:Com'è??? Ne ho letto un paio di interviste ed anche due o tre suoi interventi in merito alla situazione in Cecenia ed in Russia. Sono incuriosito dal personaggio. In un sito di critica letteraria lo stroncano:ennio ha scritto:Educazione Siberiana di Nicolai Lilin
"Educazione siberiana di Nicolai Lilin
di Enzo Baranelli
“Sono un uomo di mondo: ho fatto tre anni di militare a Cuneo“. Totò.
Nel libro compare una frase “cose che non ho il coraggio di tradurre dal russo all’italiano” (p. 112) che fa intuire un passaggio, in fase di scrittura, da una lingua all’altra. L’editore ha voluto, invece, presentare il libro come scritto direttamente in italiano: opera alquanto ardua se si ascolta come parla la nostra lingua l’autore. Comunque nel paese dove con un po’ di sabbia e carta stagnola tiri su un ospedale, tutto è possibile.
Nicolai Lilin (1980) vive da quasi sei anni in Italia, o meglio, in provincia di Cuneo. La fine del libro è la parte migliore, non so se per il senso di sollievo dovuto dal non dover più sentire l’astruso cicaleccio di Lilin, oppure se per le sue intrinseche qualità. Il romanzo assomiglia a un misto di Gian Burrasca di Vamba, ma scritto da un Edward Bunker in preda all’Alzheimer. Le descrizioni sono ripetitive, si sceglie da una lato uno stile in cui si accostano i ricordi e poi si inserisce una rete di sottostorie di una noia quasi mortale, probabilmente tagliando una novantina di pagine, forse, il risultato sarebbe stato discreto. Attraverso una sintassi definita dallo stesso editore “spiazzante”, il lettore procede nell’accumulo informe di ricordi (Nonno Kuzja, Zio Fedja, il vecchio Prugna, e Gigit e Besa e Gagarin ecc.): purtroppo il racconto inciampa su se stesso, e tende a scivolare verso l’oblio. Probabilmente dopo l’educazione siberiana, sarebbe servita a Lilin un’educazione letteraria (Ellroy ha raggiunto la maturità -come scrittore, e anche come uomo- dopo molti anni di vita al limite del suicidio, ma, nel frattempo, leggeva Joseph Wambaugh). Il problema è sempre stilistico, Lilin rotola, senza grazia, giù da una collina di ricordi e solo lo schianto finale rende giustizia a tanto insensato vagare.
Nicolai Lilin, “Educazione siberiana”, pp. 343, 20 euro, Einaudi, 2009.
Giudizio: 1/5"
(COPYRIGHT cabaretbisanzio.COM)
gnappo ha scritto:Da appassionato di fantascienza sto leggendo: Ciclo della Fondazione di Isaac Asimov
Grazie! Per la verità la versione definitiva è di qualche giorno fa.AlKhAn ha scritto:Praticamente finito il saggio di Inzerillo!
Che dire… parecchio interessante (direi fosse superfluo dirlo)! Mi ha per altro colpito il linguaggio assolutamente alto e ricercato, mai banale, mai povero! Complimenti! Ma parli così anche al bar?
Personalmente questa era la PRIMA volta che leggevo un testo di sociologia / di un sociologo. Non ne vado matto (preferisco saggi di altre materie, solitamente più tecniche), ma certamente un ottimo metodo per rompere la solita "monotonia".
Unica pecca (non so se una licenza prosaica o meno) l'assoluta anarchia nella punteggiatura
Per il resto, consiglio vivamente: si sorride (e quasi ride!) ad ogni pagina!
Di questi periodi, seppur dai due opposti lati sportivi di Torino, è inevitabile e perdonabile che noi si diventi... vagamente scurrilisociologist ha scritto: però uso un linguaggio assai scurrile quando assisto alle partite di calcio.
Se volete, dalla sponda viola, aggiungo anche i miei personalissimi turpiloqui.Davide C. ha scritto:Di questi periodi, seppur dai due opposti lati sportivi di Torino, è inevitabile e perdonabile che noi si diventi... vagamente scurrilisociologist ha scritto: però uso un linguaggio assai scurrile quando assisto alle partite di calcio.![]()
Ne ho letto solo alcuni brani, un testo che può sempre tornare utile per comprendere alcuni meccanismi collettivi è "Manuale di Sociologia" di Neil Smelser. Didattico e piano con un congruo numero di aneddoti e documenti assai interessanti. Lo tengo sempre a portata di mano, il suo costo dovrebbe aggirarsi sui trenta euro e non necessiterai di lezioni private!buzz ha scritto:"Costruire il nemico" di U. Eco, raccolta di interventi a serate, incontri, convegni, letture vari degli ultimi 3-4 anni. I primi due capitoli sono davvero interessanti (anche se io, digiuno di filosofia - e di un mucchio di altre cose, ma volenteroso![]()
non ci sto capendo molto. Qualcuno di voi dà ripetizioni a buon prezzo?
Chi, se non tu, o mio Nino?sociologist ha scritto:Ne ho letto solo alcuni brani, un testo che può sempre tornare utile per comprendere alcuni meccanismi collettivi è "Manuale di Sociologia" di Neil Smelser. Didattico e piano con un congruo numero di aneddoti e documenti assai interessanti. Lo tengo sempre a portata di mano, il suo costo dovrebbe aggirarsi sui trenta euro e non necessiterai di lezioni private!buzz ha scritto:"Costruire il nemico" di U. Eco, raccolta di interventi a serate, incontri, convegni, letture vari degli ultimi 3-4 anni. I primi due capitoli sono davvero interessanti (anche se io, digiuno di filosofia - e di un mucchio di altre cose, ma volenteroso![]()
non ci sto capendo molto. Qualcuno di voi dà ripetizioni a buon prezzo?
Be', Nino, in Italy penso (!!) che non sia un male endemicosociologist ha scritto:Cogito ergo soffro (quando pensare troppo fa male)
Sono d'accordo Nino ma restano, purtroppo, quelli culturalisociologist ha scritto:Claudio, cosa scrivere? Il dubbio patologico non ha confini spaziotemporali
Mai sentito, di che parla?Lazzaro Santandrea ha scritto:Parallelo ai soliti Romanzi Noir, ieri ho ripreso un libro che non avevo terminato, oramai 5 anni fa.
Il segreto più nascosto di David Icke...
Complotti ed altre robette che ti invitano a riflettere!buzz ha scritto:Mai sentito, di che parla?Lazzaro Santandrea ha scritto:Parallelo ai soliti Romanzi Noir, ieri ho ripreso un libro che non avevo terminato, oramai 5 anni fa.
Il segreto più nascosto di David Icke...